Tutt’intorno, 2015

Tutt’intorno, 2015
carta incisa, cornice in metallo, testo
100 x 125 cm

 

 

A certe condizioni

Laura Bisotti continua con questo lavoro a esplorare l’elaborazione di un lutto legato alla propria storia. Non si tratta di fare dell’autobiografia, ma di trovare nella pratica del disegno il correlativo oggettivo dell’esperienza della perdita. Un foglio grande e una cornice piccola, di per sé incompatibili, possono rapportarsi in armonia allargando il campo al metalinguaggio e facendo convivere due modelli, quello figurativo e quello concettuale. Schizzare un ritratto attraverso un’incisione secca della carta carica il ruolo della luce di un valore ulteriore: il nostro sguardo è sottoposto a una fatica supplementare, i lineamenti si rivelano solo a certe condizioni e sono sempre sul punto di perdersi. Ci sono, ma debbono esserci. Un a vecchia cornice, come una piccola aureola, trattiene e protegge dal vuoto quei segni che dettagliano l’espressione passeggera di un volto. L’immagine è preziosa, ma è quello l’autentico spazio del ricordo? L’idea che un nostro gesto possa avere la virtù magica di ridare linfa a pezzi di passato è una necessaria illusione, ma il pensiero si dispiega ben oltre la verifica della riproduzione fisionomica.
L’orizzonte del ritratto è la testimonianza di ciò che è rimasto di una persona, ma certamente si può avere una memoria di ferro senza per questo possedere ricordi significativi. La ricostruzione minuziosa di un volto è solo una sfida che lanciamo alla nostra memoria. È invece proprio in quel “vuoto” che si spalanca attorno all’immagine che si libera da ogni necessità di restauro del passato. Superati i limiti della cornice, il ricordo riempie come sostanza gassosa tutto ciò che è dato come spazio, e una leggera strisciolina di carta basta a rivelare la densità dei territori della mente. Tutt’intorno è un lavoro in cui il segno spicca nel momento stesso in cui svanisce. Con un tocco di poesia, il niente viene colmato da una sostanza intraducibile e dove non arriverà la mano arriveranno i pensieri.

Massimo Marchetti
Critico d’arte

Testo dal catalogo della mostra “Conflitti”, galleria San Fedele, via Hoepli 3 a-b, Milano, 11 dicembre 2015 – 16 gennaio 2016

 


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